Solo un artista? https://www.facebook.com/100044593896626/posts/518313486331777/

Aleksey Igudesman fa un discorso solo apparentemente apolitico:

Per prima cosa dice quel che vede: la Russia ha fatto un attacco ingiustificato all’Ucraina

Parla della sua esperienza e si pronuncia contro ogni nazionalismo

Afferma la libertà e l’autonomia delle arti, il che vuol dire che si pronuncia contro l’uso manipolatorio e propagandistico delle arti stesse

Afferma il principio del rispetto per l’altro, perchè non possiamo sapere quali prezzi deve pagare mentre chi giudica spesso non ne paga nessuno

Afferma la libertá del soggetto non solo nella situazione di dittatura dichiarata ma anche in quella di dittatura coperta da regole democratiche

Afferma che essere artista vuol dire per definizione essere per la pace

Beh, per essere “solo” un musicista comico non mi pare cosí poco.

Il mondo lo salverà, come sempre, la bellezza, che si porta dietro pace, tolleranza, libertà.

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Con i social già attivi, Hitler forse non lo avrebbe sconfitto nessuno

Un Amico, di quelli che non parlano a vanvera e che non seguono flussi di pensiero preordinati, mi ha scritto oggi questa frase.

Dobbiamo davvero essere attenti e consapevoli: la nostra libertà deve essere responsabile, dobbiamo pesare le parole.

La propaganda ci usa molto piú di quel che immaginiamo, anche quando ci sentiamo liberi di dire ogni pensiero che ci passa per la testa.

La storia è sempre complessa, ma gli accadimenti hanno una loro chiarezza, e bisogna vedere le cose per quel che sono.

Le linee, le dorsali dell’ombra, hanno un’evidenza. Assoluta.

non allineabili

Ci sará un motivo per cui Pasolini e Flaiano sono nati nello stesso giorno!

Tanto diversi, non amici tra loro. Eppure hanno un tratto fondamentale in comune: non sono allineabili a nessuna ideologia e nessun partito, sono stati autentici liberi pensatori.

Non allineabile, nel mio piccolo, sono anche io. Ogni volta che arriva un’ondata di pensiero identitario, peggio se del tipo dei “buoni” per antonomasia, mi scanso. Come loro. E come loro, nel mio piccolo, non sto zitto.

Entrambi hanno creato bellezza nutrita di verità.

Buoni maestri mi son scelto!

Paulus e la guerra

Oggi alla Filarmonica di Colonia, l’oratorio in 4 parti e 45 numeri complessivi Paulus, di Felix Mendelssohn Bartholdy.

Iniziato alle 11, è finito alle 13,40, con una sola pausa di 15 minuti, e con una standing ovation di 10 minuti.

Alcune considerazioni.

Era ovviamente un concerto giá programmato da molto tempo, ma è caduto in questo momento. Le mascherine le coccarde le bandiere ucraine non erano pantomima. Paulus suonava cantava per la pace e contro questa follia guerresca. Davvero.

La vocalitá dei solisti e dell’immenso coro: meravigliosa. Mentre ascoltavo il concerto, pensavo che della vocalitá operistica davvero non ne posso piú.

Il Direttore e l’immenso ensemble sinfonico-corale, inclusi i solisti, in scambio perfetto e naturale di stima, passione, amore, idealitá, concretezza, fisicità, realismo, eleganza. Se il mondo potesse imparare tutto questo da chi fa musica cosí…

Al centro di tutto questo, un bene estetico: uno spartito difficile lungo bellissimo da far vibrare ancora una volta nell’aria, e nulla piú. Ci vuole un bene meraviglioso raccolto su carta che per vivere di nuovo per un attimo solo ha bisogno di tanta professionalità, tanto lavoro, tanta dedizione, tanto entusiasmo. Nulla è per sempre, ma la passione e l’emozione lo sono. Oltre l’attimo.

Per un protestante italiano è mille volte piú speciale: una tale bellezza e complessitá per spiegare e celebrare la storia dell’Apostolo Paolo. Penso con profondo dispiacere al fatto che quasi tutti i protestanti, italiani e non solo, ormai non andrebbero a sentire un concerto simile, che pretende attenzione impegno dedizione. Il piacionismo ha contagiato tutti.

Specialissimo poi che non fosse in una chiesa, ma in un luogo laico dell’arte. Paolo, del resto, ha predicato all’Areopago, non solo nelle sue chiese.

Fuori, per strada, un artista ha dipinto Putin con “Put in prison”. E la cosa ha senso, decisamente, dopo Paulus.

Il pranzo a casa tra le 15 e le 15,40. In Italia un concerto cosí a quell’ora mai! Abbiamo altre prioritá, noi. Prima di tutto i pranzi e le cene. Dopo, arte preghiera senso morale … le cose meno importanti, insomma.

Charly Chaplin e la musica con un sorriso contro la dittatura WDR Colonia

La storia di Charly Chaplin con significativi stralci dai suoi film e le loro musiche eseguite dal vivo secondo le meravigliose orchestrazioni originali ricostruite. Un lavoro mirabile. Esecuzione magica e con un’orchestra visibilmente coinvolta. Spendidi i sincroni tra la musica dal vivo dell’orchestra e le gags e le danze e la voce cantata di Charly Chaplin. Fortissimo il momento del grande monologo dal Grande Dittatore. Standing Ovation, ed era chiaro per tutti, pubblico e orchestra, a chi andava il pensiero.

La bellezza deve vincere.

https://filmphilharmonic.eu/2022/02/23/programmheft-with-a-smile-chaplin-in-concert-i-wdr-funkhausorchester%ef%bf%bc/

qualunquismo e pacifismo

Come tutti, in questi giorni leggo molte opinioni e molte chiacchiere.

Una chiacchiera non la ritengo assolutamente condivisibile: quella secondo cui è difficile esprimersi su chi abbia torto e chi abbia ragione. No.

Putin ha voluto invadere l’Ucraina. Su questa responsabilitá, gravissima, non ci possono essere dubbi.

Poi: un popolo che subisce un’invasione ha diritto di difendersi. Non ci possono essere dubbi.

Il pacifismo è un principio meraviglioso. Gandhi un esempio immortale. Gandhi però agiva con la resistenza passiva contro un sistema complesso, non contro un tiranno impazzito.

Putin appartiene alla razza dei tiranni folli e spietati.

Da cristiano, il mio riferimento è Dietrich Bonhoeffer, che ha animato una resistenza pacifica fino allo stremo dopo aver rinunciato ad un comodo insegnamento negli USA, e non si è tirato indietro quando le circostanze lo hanno portato a poter ordire un attentato per uccidere Hitler allo scopo di salvare il mondo, finendo lui stesso ucciso nelle prigioni del regime nazista.

un pensiero inutile

Un sogno infantile forse, ma se i nostri capi di governo europei coi loro ministri degli esteri decidessero di andare tutti insieme a Kiev adesso, un battaglione di signori in grisaglia e signore in tailleur, senza armi, a dire a Putin e Zelensky che se ne parli fino a soluzione della storia, fermando bombe e missili… Non è un’idea nuova nè originale, e sará sicuramente inutile… ma nel mondo del Bene forse i conflitti ci sarebbero ancora, ma si supererebbero con parole e gesti, mettendosi in gioco per intero personalmente: non ammazzando tutti gli altri. Forse il vero pacifismo sta qui: facile dire, stando al riparo, che bisogna rifiutare le armi; piú serio sarebbe andare dove le armi sono attive a fare lí azioni di pace. Se i governanti andassero, come nella mia utopia, sono certo che il grande popolo dei pacifisti andrebbe con loro a sostenerli, per una volta orgoglioso dei suoi governanti. Non ondate di profughi, ma un’invasione di pace a spezzare la guerra, un sit-in contro la guerra dove la guerra uccide, una meraviglia di nuova saldatura tra democrazia di rappresentanza e democrazia diretta. Sarebbe bello.