Mi anestetizzo di continuo, e così tutti noi, per non essere travolto dall’orrore. Il dolore di quella pediatra palestinese che ha perso 9 dei suoi 10 figli per un bombardamento volutamente assassino delle armate israeliane non riesco neanche a immaginarlo. E si tratta solo di un ultimo inimmaginabile colpo in quella guerra partita da un attacco parimenti inimmaginabile di Hamas. E così quel che succede in Ucraina ad opera dell’esercito russo.
Ma questa anestesia la paghiamo e la pagheremo, moralmente e realmente, con un malessere che ci mina dentro mangiando la nostra anima e prendendoci la nostra serenità. Finchè la guerra resterà fuori della nostra porta, potremo anestetizzarci e pensare ai problemi economici che la guerra ci porta.
Essere ignavi è colpevole. Come era colpevole il tacere vedendo i camion e i treni di deportazione degli ebrei durante la Shoa.
Spero di non anestetizzarmi del tutto. Spero di svegliarmi.
L’esercizio di mutridatizzazione alla violenza anche attraverso film e narrazioni deve essere interrotto, bisogna sottrarsi, svegliarsi alla violenza del reale, e provare del vero, duro, ma sano, orrore, che è la sola definizione possibile per queste cose.