



1945-2025
Massimo Mila: musicologo e partigiano, che nel segno di Mozart insegue le tracce della costruzione di una possibile pace che annulli il sopruso.
“Mozart è completamente sprovvisto di quella temibile virtù che gli anglosassoni chamano self assertveness. Il suo solo modo di asserirsi è: vivrre. Vivere in tutta naturalezza, con una fiducia meravigliosa nelle risorse della vita stessa e nell’armonia generale dell’universo.
…
Non crede ai superuomini chi crede nel valore supremo dell’uomo.
…
È così che il teatro di Mozart – e non le Messe – finisce per essere la sua vera musica religiosa.”
(Massimo Mila, La religione dell’uomo, 1956)
Questo appuntamento mozartiano arriva per me inaspettato, ma, mi accorgo, costruito nel tempo, da lungo tempo.

P.S. Fatto. Ancora una volta, quel che succede in pubblico non era mai successo in prova, in senso di libertá creativa, che é bellissimo, e in senso di sviste e imprecisioni, magari evitabili. Questo programma di letture e pagine mozartiane é davvero efficace e bello.
Sarebbe bello ripeterlo e farlo crescere, come anche il programma viennese. Come “Waldemar in recital”. Come il programma sulla notte. O quello schubertiano. O quello su Bartók. Le cose che ho fatto in questi anni.
Mio Dio, quante emozioni, e quanto scavo!!!
E intanto penso alla prossima tappa, con le mie musiche!