“Brothers” di Jorge Andres Bosso.

É un luogo comune: la musica è un’architettura di suoni, le linee di una composizione sono come le linee che costruiscono colonne e arcate delle cattedrali.

Cosa fa l’architettura di una cattedrale? Da fuori, impone la cattedrale nel paesaggio e la rende punto di riferimento di quel paesaggio. Per i viandanti, soprattutto nei secoli antichi, era come un faro a indicare un approdo al navigatore in mare.

Da dentro, costruisce la luce e lo spazio per direttrici tridimensionali, in senso orizzontale, in senso verticale, in profondità, e in questa costruzione permette al visitatore o pellegrino di entrare in contatto immediato con la propria stessa tridimensionalità di percezione fisica e di configurazione emotiva, o spirituale, che diventa la quarta dimensione dell’esserci.

Ascoltare la musica in cd per me è momento di mancanza, e quindi lo faccio a scopo strumentale: per studio, o per sottofondo mentre faccio altro. A me serve andare in un luogo in cui la musica avviene nel momento. Mi serve mettermi in movimento ed entrare nella cattedrale dei suoni in cui i suoni sono nell’aria dal vivo. Allora mi coinvolgo, sono nella quadrimensionalità della percezione dei sensi unita a quella emotiva nell’accadere del suono vivo.

É un mio limite, che questo cd abbatte, ed é cosa rarissima.

Ascolto il cd in casa, e l’architettura della cattedrale si impone non solo al mio orecchio ma alla mia risonanza interiore. La quadrimensionalità che ricostruisce tempo e spazio per me, accade e si instaura.

Questo cd potrebbe essere preso come una miscellanea di composizioni diverse messe insieme a scopi editoriali.

No. Non é cosí. Nulla in ció che fa Jorge Andres Bosso é cosí, perché i diversi momenti della sua attività creativa e professionale sono tutti coesi, hanno tutti lo stesso centro, sono tutti la stessa cattedrale. Non si tratta di banale unità stilistica: certo che si possono con chiara evidenza riconoscere tratti stilistici identificativi e strutturanti in tutte le sue opere, ma questo é un semplice rilevamento, attiene agli aspetti di una lettura tecnica.

L’unitarietá di cui parlo riguarda la visione e la visionarietá dell’Autore, che diventano costruzione sonora capace di accadere anche nel medium tecnologico dell’ascolto su cd.

Peraltro, visto che alcune di queste architetture sonore sono state espresse in linee di sovraincisione suonate dallo stesso Bosso, bisogna dire che l’accadere della musica diviene tecnologico per definizione: questa esperienza specifica esiste solo nella registrazione, fruibile per tutti su cd.

A me, con il mio limite personale riguardo alla musica in cd, si impone come una scoperta: anche la musica riprodotta accade, la cattedrale viene a casa mia, ed é la cattedrale vera e intera.

La tradizione: cosa sia per Bosso la sua relazione con la tradizione va chiesto a lui. A me risulta essere un rapporto sovratemporale di immersione. Bosso vaga nel suo viaggio e conosce le cattedrali del passato come suoi fari di approdo, entra nelle cattedrali, e vi si immerge diventando centro di quella quadrimensionalitá. Alla fine, tutto si corrisponde come parte della cattedrale di suoni quadrimensionali che lui costruisce in quanto naturale e spontanea espressione della sua individuale quadrimensionalitá. Bosso é, la sua musica é il suo respiro, cioé il suo vivere, un vivere fisico ed emotivo unificati  e pertanto fortemente aperti alla quarta dimensione, chiamiamola come vogliamo, ma altra.

Sarebbe molto facile lasciarsi andare a riferimenti mistici. Conoscendo Jorge, penso che sarebbe irrispettoso, sarebbe un modo per mettergli delle etichette comode a noi, che ce lo renderebbero piú simpatico o piú antipatico a seconda dei nostri orientanenti. No: bisogna aprirsi all’incontro con quello che Jorge Andres Bosso presenta e regala, e bisogna avere il coraggio necessario per liberarsi quanto lui é libero.

Brothers: il tema della fratellanza per Jorge appartiene a questo ambito di coraggio necessario. Se lo semplifichiamo a ideale stucchevole, siamo proprio fuori strada. Se lo riduciamo a tratto legato alla vita privata di Jorge, anche.

Fratelli é il modo di relazione fondamentale di Jorge e della sua creazione artistica nel suo insieme. Cosí mi pare. Capirlo é cosa complessa che richiede apertura e coraggio esistenziale. Si tratta dell’accadere di cose davvero importanti, e bisogna esser pronti. Se si trova, nell’incontro, di non esserlo ancora, si puó continuare per la propria strada, ma la cattedrale di Bosso sará sempre lí, e potremo entrarci nel momento giusto per noi: vi troveremo sempre bellezza e accoglienza come dal migliore dei fratelli.

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