Un caro amico direbbe
“gli è che…”
la poesia permette di dire le cose come davvero sono
si penserebbe il contrario, che la poesia sia un girare intorno alle cose sperando di infilare qualche espressione fortunata, o un tempo (o forse tuttora?) cercare nel mondo della musica di vocali e consonanti…
e invece
se vero esiste
vien detto nel verso

Presenza di ogni giorno mese anno età
Forte a lunghi passi, silente a balzi
Pesante da piegare le spalle
Da invecchiare il respiro
Al pianto mi hai stretto per decadi ed ere
Prendendo fiato tra musica e fogli
Fino a un cespuglio di rose, e al mio tiglio
Privo di fonte però, davanti alla porta.
Da un ampio molo proteso ti tuffi
Da un’erta boscosa senza stupide palme
A vivere mi lasci, privato del lutto
Sciolta come vita e sale nel mare.
Dell’esserci e del suo gesto forte
A camminare nel vento a passo svelto
E nel sole senza alcun sconcerto
In mezzo a tutto il resto ti saluto
Morte.
Nota: il tiglio davanti alla porta ma privo di fonte è a casa mia ad Ari, come le rose, che ho piantato pensando a quelle che mio padre piantò in giardino per mia madre quando nacqui.
Il tiglio davanti alla porta con la fonte è quello del Lied di Schubert, Der Lindenbaum.
Il molo e l’erta, come il vento forte, sono a Trieste.

“Nur wer die Sehnsucht kennt
weisst, was ich leide”
Solo chi conosce … la mancanza?
Retorico e quindi vero questo rimane
Che nel ripetersi la sua legge trova.
Se verità esiste, è che nessuno conoscere potrebbe
Quel che non altri, ma egli stesso, ritrova
E pur non riconosce.
Frante onde infinite del fraintendimento
Aggrappate a misteriosi rimandi ed echi
Delle impossibilità incatenate nel vero
Istante eterno nella bianca veste
“Auf ewig wieder jung”
All’ultima vertigine solo il bianco resta.
E il canto di anime diverse in questo specchio oscuro
Nei fuochi schiantati tra lontananza ed eterno
Solo suono, solo voce
E in quella voce posso infine stare
Solo
Nota: Il secondo e il quarto dei Lieder di Mignon, personaggio altamente simbolico, cui ho dedicato il mio primo romanzo e un cd.
La parola Sehnsucht non si può tradurre. Chi la traduce con “nostalgia” si approssima appena.
Prima di Bob Dylan, prima di Baudelaire, “per sempre giovane” è invocazione nata dalla penna di Goethe.
Il canto di anime diverse: i Lieder di Schubert, Schumann, Wolf, e tutte le cantanti e tutti i pianisti che li fanno vibrare di nuovo ogni volta nell’aria e nel momento.