
Perchè si pensa un programma da concerto nuovo?
Domanda oziosa: la risposta non c’è.
O meglio: la risposta è talmente personale e irrazionale, ma anche concreta e realistica, ma anche immaginaria e fantastica, ma anche ambiziosa e orgogliosa, ma anche illusoria e fumosa, ma anche faticosa e dispendiosa… insomma: perchè lo faccio!?!?!
Perchè resto un pianista, il pianista che sono, e anche uno scrittore, lo scrittore che sono, e ho bisogno di progettare studiare conoscere interpretare eseguire comunicare.
Con letture da Schnitzler, Verso la libertà.
Aperto a concerti in casa, che vuol dire non a concerti di svago salottiero, ma a concerti di intima ricerca condivisa con ascoltatori speciali.
Un mondo che cambia completamente tra attesa e conseguenze della Grande Guerra, un mondo espressivo intenso ed elegante che si cerca e cerca di trovarsi, ancora e ancora, mentre si dissolve inesorabilmente, a volte alla cieca, altre con vista fin troppo acuta, e quindi mai perdonata.
Un programma pensato insieme a Benno Schnatz.
- Kornauth – 3 Klavierstücke op.23
- Korngold – Sonata n. 2:
Scherzo-trio;
Largo - Mariettas Lied (“Die tote Stadt”)
Mahler – Adagietto (Sinfonia n. 5)
- Schönberg – 6 kleine Klavierstücke op. 19 (per la morte di Gustav Mahler)
- Berg – Sonate op. 1
-Joseph Marx – Albumblatt
- Dohnanyi – Valse Impromptu op. 23 n. 2
- Zemlinsky – Ländliche Tänze op. 1