“E sempre in bocca al lupo!” é quello che si sentiva sempre augurare Nicola Zingaretti da suo padre, nel quotidiano, e il senso era: ce la puoi fare, io sto con te.
Non é di alcun interesse per me dire se “La casa degli sguardi” é un buon film o quanto e come lo sia.
So che ha espresso qualcosa di importante in modo fortissimo.
Per me, vuol dire Girolamo e Saverio. Quel che sapevo e volevo dire sul rapporto padre-figlio l’ho scritto in Waldemar. Io ho dovuto inventarmelo scrivendo un romanzo.
E non aggiungo altri pensieri, che sarebbero solo meno compiuti.
Un padre come Zingaretti nel film é una benedizione. Ne ho incontrato qualcuno nella mia vita, raramente, ma è successo, e ho considerato una benedizione almeno poterli conoscere da amico.


